L’Istituto e le comunità locali
Un viaggio tra spiritualità e vita di ogni giorno
Lipari – Casa Madre
Maria: Madre dello Stupore
Nella società di oggi c’è ancora spazio per lo “stupore”? Una società tutta tecnologica e permeata da una diffusa mentalità consumistica non ha completamente soffocato questa dimensione dello spirito? E’ forse perché abbiamo perso la capacità di stupirci di fronte alla realtà che ci circonda , di fronte al manifestarsi degli eventi, il vero motivo per cui le anime si sono inaridite, per cui la vita è meno gioiosa e la fantasia è mortificata, per cui non siamo più capaci di vivere esperienze entusiasmanti? Sono domande di forte provocazione, poste dalla Suore Francescane dell’Immacolata Concezione di Lipari, a base di un concorso dedicato a Maria, Madre dello Stupore. Maria che al sentire l’annunzio dell’arcangelo Gabriele si stupì. Ma lo stupore non le tolse la volontà e la capacità di capire e quando l’angelo le spiegò di che si trattava, ella espresse liberamente la sua volontà.
Al Concorso hanno partecipato giovani, adulti, bambini e anziani che hanno proposto nella preghiera, nella poesia, nella riflessione, una meditazione sul significato dello stupore ma anche sul valore della solidarietà e della pace. Con questo nuovo concorso nel 2007, le suore hanno ripreso il filo di un’altra serie di concorsi che dal 1996 al 2005 avevano preparato la celebrazione del centenario della fondazione della Congregazione o, come oggi si dice, dell’Istituto.
Il primo di questi concorsi era riservato ai bambini ed agli adolescenti, in particolar modo ai residenti delle isole Eolie. Ma già al secondo anno la proposta non aveva più limitazioni geografiche; così il terzo e il quarto anno. A partire dal quinto anno fu aperto agli alunni del laboratorio di creatività, della scuola dell’infanzia, della scuola elementare, della scuola media e poi ai giovani, agli adulti, alle famiglie, agli anziani, alle associazioni, naturalmente articolati per sezioni diverse.
Ciò che è sorprendente è che il Concorso abbia superato i limiti regionali, nazionali, europei (Svizzera e Germania) estendendosi fino all’America Latina e all’Australia. All’America Latina, dove le nostre suore sono presenti in Brasile e Perù, e in Australia dove esiste una numerosa e organizzata presenza di eoliani. La quantità delle adesioni e la qualità dei lavori prodotti ha reso necessario momenti diversi per la premiazione, per cui, insieme all’incontro-festa, che per dieci anni si è svolto a Lipari, altre manifestazioni sono stare realizzate in Brasile ed in Perù. In occasione,poi, del centenario della fondazione si sono svolte iniziative a carattere culturale e musicale in ricordo della vita e delle opere di Florenzia in diverse città della Sicilia, dell’Italia e dell’America Latina.
I temi di questo primo ciclo di concorsi sono quelli della pace, della globalizzazione ma anche dell’informatica e della telematica. Nella cultura dell’Istituto la riflessione sullo stupore non si pone in alternativa alle nuove tecnologie – quelle della comunicazione e quelle che presiedono alla globalizzazione -, anzi l’attenzione a queste sono una sfida, lanciata dalle suore, a chi vuole conoscere o riscoprire Florenzia oggi. In un mondo in cui ancora in molti pensano che l’uomo sia sempre quello della pietra e della fionda, con la sua scienza esatta votata allo sterminio “senza amore, senza Cristo”1, salvo poi commuoversi dinnanzi ad una macchina lanciata nello spazio ed inneggiare all’”intelligenza laica” che “nel cielo sereno d’una notte d’ottobre mise altri luminari uguali a quelli che giravano dalla creazione del mondo”2, le suore – avendo fatto proprio il messaggio del Concilio – parlano di “pace positiva” come progetto e impegno di ciascuno e di “disarmo dello spirito” in base al principio che bisogna disarmare lo spirito dell’uomo per disarmare la sua mano3. Ed è proprio lungo questo percorso che le nuove tecnologie coniugate con la pace e il disarmo dello spirito, sono approdate alla riscoperta della capacità di stupirsi come valore e dimensione dello spirito. Nei concorsi, la telematica è diventata una grande piazza virtuale per permettere a tanti giovani e mano giovani di dialogare stimolati dall’insegnamento di Florenzia, riproponendo in forme nuove i grandi valori di promozione della persona. Così se oggi può essere vero che “l”informatica è la base dell’Innovazione”, non è assolutamente vero che“l’Innovazione è la religione del XXI secolo”4. Se così fosse, lo stupore non avrebbe più spazio in questo mondo, il rischio della resa al dilagare dell’aridità spirituale e dell’insignificanza delle esistenze, sarebbe enorme e soprattutto incontrastabile. Infatti una persona viva può trovare nelle nuove tecnologie stimoli ad approfondire e ad entrare in relazione con gli altri ma non è assolutamente vero il contrario: con tutto il rispetto per le realtà terrene, l’ innovazione senza anima – senza la capacità di continuare a stupirci – non può riempire un’esistenza.
E’ il messaggio che queste suore vogliono comunicare. E con strumenti e linguaggi diversi è lo stesso messaggio di Florenzia, quando, dopo avere sviluppato l’Istituto soprattutto nei piccoli paesi, si affacciò nelle grandi città: da Catania, a Trapani, a Palermo e quindi a Roma, e cominciò a fare i conti – assieme alle povertà tradizionali della fame e della miseria – con le nuove povertà dello spirito presenti soprattutto nel ceto sociale agiato. La povertà di chi, pur non avendo gravi problemi materiali, non riesce a dare un significato alla propria giornata, al lavoro, alla vita perché non crede più in nulla, perché nulla lo interessa veramente. Ed è,oggi, l’esperienza quotidiana del nostro Occidente, di molti giovani e non solo giovani alla ricerca di paradisi artificiali, come sostituti alla fede e ai valori.
NOTE
1Si ricordi la poesia di Salvatore Quasimodo “Uomo del mio tempo”.
2Si fa riferimento ad un’altra poesia di Quasimodo alla “Nuova luna” scritta per commemorare il lancio dello Sputnik il 4 ottobre del 1957.
3Dalla presentazione del VII concorso in ricordo della vita e delle opere di Madre Florenzia Profilio.
4 Lo ha sostenuto a Trieste, al forum del G8 dell’Unesco su educazione, ricerca e Innovazione, il presidente di Microsoft Europa, Umberto Paolucci, news del 14 maggio 2007 su www.key4biz.it.