6.L’esperienza americana
7.Giovanna diventa suor Maria Florenzia
Giovanna riceve l’abito francescano
E così, la mattina del 22 gennaio 1898, Giovanna uscì di casa alla solita ora, lasciando credere che sarebbe prima andata a messa e poi al lavoro. In chiesa quella mattina c’erano due suore ad aspettarla e l’accompagnarono alla stazione ferroviaria dove prese il treno per Allegany. Qui avrebbe fatto il noviziato per divenire suora.
Se credeva che questa figlia sarebbe tornata sui propri passi, mamma Nunziata si illudeva. Le sorelle trovarono una Giovanna affettuosa, che le accolse abbracciandole, ma anche fermamente decisa nella sua scelta.
– La strada che ho seguito – fu la risposta – è la volontà del Signore e a questa volontà bisogna conformarsi tutti, anche mamma Nunziata.
E così le sorelle se ne tornarono a New York e Giovanna iniziò il suo periodo di noviziato. Vestì subito l’abito di postulante e sei mesi dopo, alla metà di luglio del 1899, ricevette l’abito francescano e le venne imposto il nome di Maria Florenzia.
Così, quando nel luglio del 1900 si compì l’anno di noviziato, Maria Florenzia ebbe l’unanimità di consensi da parte della commissione che doveva giudicarla e il 22 luglio giunse l’atteso momento dei voti di ubbidienza, castità e povertà.
Fu in quel momento che, volgendo gli occhi verso l’assemblea, scorse in uno degli ultimi posti le sorelle Assuntina e Nunziatina. Una gioia grandissima le crebbe nel petto. “Non mi hanno dimenticata, non mi hanno abbandonata – si disse –, e Assuntina e Nunziatina sono qui è perché hanno avuto il benestare della mamma.
Magari è stata lei stessa che, saputo da padre Daniele quando sarebbe stata la professione di fede, ha chiesto ad Assuntina e Nunziatina di partecipare alla funzione in rappresentanza della famiglia”.
Ed era proprio quello che era avvenuto. Glielo confidarono le sorelle non appena, finita la funzione, l’andarono ad abbracciare.
Dopo qualche settimana, suor Florenzia lasciò Allegany per andare nella sua prima sede che era proprio il convento di Sant’Antonio, quello vicino a casa sua. E la prima cosa che fece, arrivata a New York, fu quello di correre a casa e riabbracciare sua madre e quindi tutta la famiglia.